Riflessioni sui risultati del Questionario
lunedi 13 novembre 2017
Gentili Membri della Comunità di Punta Ala,
Gentili Membri della Comunità di Punta Ala,
l'eccellente
Questionario che tanti di voi hanno riempito, e le ottime
presentazioni che il dott. Villa ed i suoi collaboratori ne hanno
tratto, mi hanno fatto sorgere una serie di riflessioni e di
ulteriori domande che vorrei condividere con voi, nella speranza di
iniziare un vivace dibattito sul blog.
Con la mia famiglia ho
frequentato ogni anno Punta Ala dal 1990, data alla quale abbiamo
acquistato una delle case del Gualdo. In questi 27 anni abbiamo anche
fatto alcune positive esperienze di Scambio Casa ed affitto. Perciò
queste riflessioni sono orientate sulla Punta Ala fuori dal Porto,
località che vedo come un microcosmo un po' separato, con vantaggi e
problemi specifici e forse diversi, che comunque non conosco.
Queste riflessioni e le
possibili risposte alle domande che ne derivano comporterebbero un
inevitabile prosieguo ed allargamento dell'attività fin qui
intrapresa dalla Comunità. Le implicazioni e le scelte di tali
attività vanno discusse e decise alla fine dal Consiglio Direttivo,
(al quale rinnovo la mia disponibilità a lavorare da remoto), ma
soprattutto dipendono dalla disponibilità e dalla buona volontà di
ciascuno di noi, come indicato nella presentazione dei risultati del
Questionario su questo stesso blog.
Il Campione
Il Campione di coloro che
hanno risposto al questionario è pieno di belle sorprese e di
inevitabili limiti. La sorpresa più positiva è l'altissima
redemption (86%) (cioè
il rapporto tra risposte e numero di invii), indice di un'attenzione
e di una passione per Punta Ala che mi fa ben sperare per maggiori
coinvolgimenti futuri da parte di altri membri della Comunità.
Un altro elemento positivo
è la partecipazione di circa 15 residenti al Questionario, una
percentuale dei residenti (15/350?) che mi sembra più alta di
quella dei proprietari (120/4000?), soprattutto tenendo presenti le
fasce di età dei due gruppi.
La distribuzione dell'età
dei membri che hanno risposto al questionario è un altro elemento
interessantissimo, che spiega molte delle risposte. Assumendo
la distribuzione del campione rappresentativa della distribuzione
generale di tutti i proprietari, Punta
Ala è decisamente un gerontocomio stagionale (di cui sono membro),
che sarà deserto tra 15/20 anni, se non subentrerà una nuova
generazione di utilizzatori.
Si potrebbe dire che Punta Ala è un riflesso della più generale
situazione demografica italiana, ma ciò non aiuta.
Sembra
evidente che i nonni non riescono a portare figli, e tantomeno nipoti
adolescenti, a Punta Ala, neppure in Luglio e/o Agosto, per la totale
mancanza di attività sportive o ludiche ad un livello decente,
nonché di collegamenti sicuri con il Territorio. E, certamente,
anche per le mutate abitudini vacanziere delle nuove generazioni e
per l'immensa offerta turistica aperta dalle aerolinee low
cost.
Punta
Ala è evidentemente amatissima dalla maggioranza dei membri della
Comunità (frequentazione media
38 anni!), che l'hanno vista sorgere e vi hanno cresciuto le proprie
famiglie, che seguitano ad apprezzarne l'incanto naturalistico, che
sembrano essersi “abituati” a certe esosità e sono un po' gelosi
della loro casa, visto il loro relativamente basso interesse per
affitti stagionali delle loro proprietà, per parcheggi gratuiti, per
un abbassamento delle tariffe dei “bagni” in Luglio ed Agosto e
per una maggiore offerta di spiagge libere decenti.
Noto
anche un certo -scusabile- velleitarismo in parecchie risposte: si
vorrebbe spesso riportare indietro Punta Ala ad una età dell'oro che
non potrà mai tornare perché tutto è cambiato nel frattempo. Ma di
questo tratterò più sotto.
Non
mi è chiaro se un potenziale interesse dei Membri ad estendere il
proprio periodo di permanenza a Punta Ala sia condizionato da tutti i
problemi, sui quali c'è una buona concordanza (ed in particolare,
forse, dalla mancanza di una guardia medica al di fuori dei mesi di
Luglio ed Agosto), oppure se tale interesse sia in realtà
inesistente tout
court, data
anche la distribuzione per classi di età del Campione.
Per
concludere le mie riflessioni sul Campione, una prossima attività
potrebbe essere l'estensione
del questionario al di fuori della cerchia dei membri,
magari differenziandolo per categorie (imprenditori, residenti,
proprietari, frequentatori non proprietari) facendosi aiutare dagli
amministratori/ici di condominio (senza comunque infrangere alcuna
privacy). Obiettivo principale: verificare i profili demografici e le
priorità su una base allargata e più rappresentativa.
Le priorità espresse
Mi sembra che le risposte al Questionario individuino
due assi di priorità (dati % = top box molto d'accordo)
- Manutenzione e miglioramento delle infrastrutture
(strade - 83% , coperture IT - 81%, pronto soccorso –
80%,
piste ciclabili - 79%, strada Provinciale - 71%, fossi -
71%, spiagge libere - 66%).
- Aumento dell'offerta di svaghi e attività
(eventi Giu-Sett. - 71%, eventi ippici - 69%, eventi
culturali/giovani – 66%,
giochi bambini - 56%).
Da
notare la bassa
priorità
data nelle risposte al miglioramento dell'illuminazione
pubblica,
che invece il Comune di CdP ha messo in cima alle priorità di
intervento.
E le relativamente basse priorità date al
rimboschimento pubblico e privato; al miglioramento dei collegamenti
con Follonica, CdP e Aeroporto di Grosseto; alla più incisiva
presenza delle forze dell'ordine sulle spiagge ed in generale sul
territorio; ad una più efficiente gestione centralizzata di affitti,
accoglienza e pulizia di case ed appartamenti; a richieste di
maggiori disponibilità di attività sportive (a parte la ciclabile
ed i sentieri).
Queste posizioni sono d'altronde coerenti con il nostro
Campione, fatto di persone anziane che dispongono di un'auto alla
porta, vanno allo stesso “bagno” da decenni e vengono in auto a
Punta Ala dalla Toscana, da Roma o dal Nord Italia.
I
due assi di priorità presentano tuttavia una differenza
fondamentale: volendo semplificare, l'infrastruttura deve essere
manutenuta e migliorata soprattutto da interventi
pubblici
(Comune di CdP o Provincia), mentre gli svaghi/attività debbono
essere offerti soprattutto da iniziative
private di imprenditori o di volontari.
Quali possono essere i meccanismi utili a creare una
convergenza di interessi da parte di questi soggetti diversi, capace
di far fronte alle priorità definite? E quali le loro
caratteristiche comuni e peculiari?
Una
prima riflessione è per me fondamentale: alcuni
miglioramenti
infrastrutturali possono/devono essere attuati progressivamente e
a pezzi, perché: 1) è impossibile fare altrimenti con i cicli di
finanziamento pubblici; 2) le cifre in ballo sono importanti; 3) non
impattano così direttamente l'attrattiva di Punta Ala, seppure tanto
degradata (ad es. ripascimento definitivo spiagge, coperture IT,
strada provinciale, manutenzione fossi, ripristino del verde).
Tuttavia
alcune altre
infrastrutture sono propedeutiche
ad un miglioramento dell'attrattiva di Punta Ala (ad
es. collegamenti con Follonica, CdP, Grosseto; piste ciclabili;
spiagge libere) e devono raggiungere una massa critica insieme alla
maggiore offerta di svaghi ed attività, prima
che possano fare effetto ed aprire Punta Ala ad una nuova clientela,
almeno nella bassa stagione. Finché tutte le infrastrutture di
questo secondo tipo non saranno disponibili
insieme, Punta
Ala non presenterà sufficienti attrattive -secondo me- per un
pubblico più vasto e differenziato.
Una
seconda riflessione è la seguente: pensiamo
sia possibile allungare la stagione turistica da Maggio ad Ottobre
senza cambiare radicalmente tipo di utilizzatore di Punta Ala per la
bassa stagione?
Io credo che i proprietari (secondo la distribuzione del Campione )
non possano certo garantire una stagione più lunga, ed allora
bisogna attrezzare Punta Ala per un tipo diverso di utilizzatore, che
accetta (e magari preferisce) temperature più basse di quelle estive
e maggiori incertezze sul tempo, ma vuole prezzi più bassi, migliori
collegamenti, maggiori offerte di svago.
Le domande che si pongono a questo punto sono:
- Quante presenze in una bassa stagione (Maggio-Giugno / Settembre-Ottobre) possono assicurare un buon business plan agli operatori di Punta Ala? A quali prezzi, in particolare per i “bagni ”?
- Le presenti disponibilità alberghiere sono sufficienti numericamente ad assicurare la fattibilità di tale nuovo business plan?
- Il tipo di ricettività (Cala del Porto e Golf Hotel, ad es.) è adatto ad un nuovo target di utilizzatori?
- Quale/quanta altra offerta (residences, alloggi in generale, pizzerie, trattorie economiche, piscina/e pubbliche, discoteche, bar ecc. ) è necessaria per avere una massa critica sufficiente ad attrarre nuovi utilizzatori?
- Quali attività sportive potrebbero attrarre nuovamente i giovani (non il Polo, ma forse l'equitazione, più vela, sport d'acqua, mbk....)? A quali prezzi?
- A quali condizioni gli imprenditori locali sarebbero disposti a lavorare 6 mesi invece dei 2 attuali, offrendo anche in Luglio ed Agosto prezzi più in linea con quelli dei comuni limitrofi?
Luglio
ed Agosto potrebbero rimanere largamente “riservati” ai presenti
proprietari (anche per non intaccare la quiete che costituisce una
delle caratteristiche più amate di Punta Ala),
che tuttavia potrebbero godere dei vantaggi di una migliore offerta
di merci ed attività a prezzi più ragionevoli e di una
infrastruttura migliorata, capace forse di attrarre nuovamente figli
e nipoti.
La bassa stagione potrebbe invece essere popolata da
turisti completamente diversi (ad es. Europei del Nord) attratti da
un microclima invidiabile, una bella natura, buoni collegamenti
ciclistici/automobilistici e da un'offerta di svaghi a livello
concorrenziale almeno con il resto del territorio maremmano.
Ho visto Cala Violina (Scarlino) ed il corso di
Castiglione d. P. pieni di turisti stranieri nel mese di Ottobre. Il
mercato perciò sembra esserci.
La
Comunità potrebbe sponsorizzare l'intervento
di esperti (indipendenti)
del
settore (che
evidentemente hanno ben lavorato a Scarlino, Follonica e CdP) per
rispondere a tutte le domande precedenti e chissà quante altre che
non mi sono posto (non avendo esperienze professionali nel settore
turistico).
Sarei
disposto a contribuire a finanziare tale intervento qualora, com'è
probabile, esso non fosse disponibile attraverso un “romagnolo”
amico,
come suggerito da una delle risposte al Questionario.
La
Comunità potrebbe tuttavia chiedere parallelamente agli imprenditori
locali di articolare la loro opinione sulle domande precedenti o più
in generale sulla loro visione del futuro di Punta Ala, per
incanalare una discussione su un piano di razionalità. Gli
imprenditori di Punta Ala sono una parte importantissima del futuro
di Punta Ala e sono i soggetti che hanno più da perdere da una
decadenza irrimediabile della stessa, nel medio termine.
E sarebbe estremamente interessante avere dei
riscontri obiettivi aggiornati sui numeri e la tipologia dei
frequentatori (non proprietari) di Punta Ala nelle ultime stagioni.
Un'altra
riflessione riguarda le
varianti al piano regolatore
contro le quali La Tutela di Punta Ala ha fatto ricorso a suo tempo,
ancora aperto presso il TAR. L'Istituto Talassoterapico, i bazar
sotto le tribune del Polo, le ville di Poggio al Crino ed il resto
potrebbero aumentare sostanzialmente le presenze, particolarmente in
bassa stagione?
Non credo assolutamente questo sia il caso. Le
iniziative proposte sono tutte tese ad aumentare un'offerta di alto
livello (nel migliore dei casi) se non ad una mera speculazione
edilizia. Cosa si voglia offrire oggi a Punta Ala, ad esempio, ai
potenziali frequentatori dell'Istituto, al di fuori delle prestazioni
dell'Istituto stesso, non l'ho capito. E tutte queste iniziative, mi
sembra, non si pongono affatto il problema dell'allungamento della
stagione turistica.
Un
ultimo suggerimento dal Questionario è il cambiamento
di tutta la presentazione di Punta Ala sul mercato turistico.
Invece dei frusti slogan di “paradiso per ricchi “ (il re è
ormai nudo) bisognerebbe mettere l'accento sulle bellezze naturali,
sulle possibilità salutistiche e sportive di una Punta Ala rinnovata
e migliorata lungo le linee sopra esposte. Senza comunque aprirla ad
un turismo di massa per il quale Punta Ala non ha nessuna delle
caratteristiche necessarie, e difficilmente potrà averle in futuro,
vista la sua concezione iniziale, incastonata nel suo originale piano
urbanistico.
Il Comune
Un'ultima riflessione riguarda il Comune di Castiglione
della Pescaia, destinatario (giustamente -secondo me) di molti strali
del Questionario. Se le iniziative della Vicesindaco, che speriamo
continuino, offrono un tenue filo di speranza e di comunicazione, non
possiamo dimenticare che Punta Ala è arrivata al degrado che
lamentiamo per una non-politica trentennale del Comune, che ha curato
soltanto i propri interessi strettamente campanilistici, e non ha mai
considerato Punta Ala un elemento della sua offerta turistica.
Un
recente articolo su GrossetoNotizie
(http://www.grossetonotizie.com/andrea-bindi-confesercenti-su-turismo-castiglione-della-pescaia/
)
è al riguardo interessante. Nell'articolo il responsabile della
Confesercenti di CdP magnifica i risultati ottenuti nella stagione
2016, con crescite importanti delle presenze, e indica nella
destagionalizzazione del turismo un obiettivo da perseguire (cioè,
una stagione da Maggio a Ottobre ed oltre).
L'articolo cita (miracolo!) anche Punta Ala, facendo
riferimento a lavori contro l'erosione della spiaggia terminati per
il 2019 (?) e conclude: ” ... L'affluenza maggiore su Punta Ala
porterà benessere per tutto il Comune, ed anche oltre, perché
l'importante è fare sistema, proponendo ai turisti pacchetti di più
giorni, dove sia compreso il mare, ma anche l'entroterra. Un progetto
che porti lavoro tutto l'anno.”
Il sig. Bindi non parla a nome del Comune, ma almeno gli
slogan sono nella direzione giusta.
Ma dov'è il piano per tramutare gli slogan (affluenza
maggiore) in realtà? E' forse il Piano regolatore bloccato dalla
Tutela di Punta Ala? Temo di sì.
La
Comunita' potrebbe chiedere al Comune di illustrare ai Membri un
piano a largo respiro, se mai esiste, per i prossimi 5 -10 anni per
Punta Ala.
Un piano che si ponga le problematiche che ho toccato in
queste riflessioni, al di là degli slogan e delle solite
dichiarazioni di impotenza finanziaria, che sembrano non essere state
valide per Castiglione paese (visti i buoni risultati nell'articolo
citato e l'evidenza che chiunque può toccare con mano). E che magari
scelga soluzioni differenti, ma basate su dati e previsioni
condivisibili.
Il Comune è il solo ente a tutt'oggi che ha il titolo
ed è in grado di effettuare molti dei miglioramenti infrastrutturali
necessari a far evolvere Punta Ala verso una nuova stagione, ed è
perciò l'attore fondamentale di una nuova Punta Ala.
Fabrizio Felici
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